giovedì 8 luglio 2010

L'esposizione poetica del Giacomo Leopardi


Giacomo Leopardi fu uno dei maggiori esponenti dell'eposizione lirico-soggettiva del Romanticismo ,nacque il 29 giugno 1798 figlio di una madre priva di trasmettere qualsivoglia forma di calore umano .Leopardi morì nel 1837 ,alla tenera età di 39 anni presso l'abitazione dell'amico Antonio Ranieri.
Fra le sue più celebri composizioni ricordiamo le Operette Morali ,pubblicate per la prima volta nel 1824; opera nella quale viene esaltata in tutto e per tutto la primo fase del pessimismo storico o "pessimismo leopardiano",che dir si voglia.
Lo stesso Giacomo Leopardi definì la natura ingannevole ,poichè genera le sue creature per poi ditruggerle ,il chè si riallaccia al concetto di morte; di conseguenza come tutte le forme di vita ,anche l'universo in tutte le sue forme e manifestazioni ,ha una sua fine .
Proprio per questo motivo,nell'opera viene esaltato,un mito classico greco e latino,nel quale vediamo due giovani pescatori che alle pendici di un cratere (che rappresenterebbe uno sbocco sulla superficie terrestre ; più saranno i camini più ovviamente saranno i crateri),giocano a palla; i due giovani pescatori sarebbero rappresentati da Etcolano ed Atlante ,mentre la palla sarebbe rappresentata dall'Universo.
Di certo una composizione poetica lirica che fa sì che lo spirito romantico e soggettivo ,venga confutato dall'espressione classica del mito.

La Visita presso le terme di Caracalla-capitolo secondo


"Quella mattina di mezz'estate ,fui immensamente lieta ,poichè insieme alla mia nobile e malcontenta famiglia ,decidemmo di recarci presso lo sconfinato territorio italiano.
Il 7 Giugno il nostro fedele servitore,presa la carrozza,radunò l'intera famiglia ;assai lieta di abbandonare le convenzioni anglossassoni dell'epoca.
Abbandonammo così, le sconfinate foreste nei pressi di Edimburgo ,in Scozia.
In seguito,ci recammo presso il porto di Bath,nei pressi della cupa ed ormai imbrattata di fuligine Londra.
Pensai che a breve ci saremmo imbarcati nel tempestoso Mare del Nord , al fine di navigare nelle coste della Danimarca ,lungo le coste francesi , per poi giungere al Mar Mediterraneo ,brillante ; come se racchiudesse petali d'oro zecchino.
Purtroppo ,nostro malgrado, così non fu ,sebbene l'imbarcazione fosse più che pronta; a tal punto sovraffatta dalla noia ,cominciai a passeggiare presso gli scogli del mare di nebbia ,e lì feci una sosta e cominciai ad osservare quelle gelide e rocciose onde.
Comincia a trascrivere delle insolite riflessioni ,attraverso il mio taccuino ornato da fiori raccolti presso le foreste di Bath ,in Inghilterra .
Tradendo così ,in un certo qual modo,le mie prestigiose ed aristocratiche origini iralndesi.
D'improvviso suonò la campana dell'imbarco e proseguendo verso il sentiero di roccie vulcaniche e grezze ,raggiunsi la mia famiglia.
Così, ci imbarcammo ,al fin di raggiungere l'amata Roma ,simbolo degli studi e delle ricerche della mia Terra.
Certo ,qundo arrivammo ,in principio, la mia sensazione fu del tutto indifferente; benchè mi fossi recata più volte in Italia ,alla tenera età di nove anni ,ancor prima che mio padre,tipografo presso la bottega di High Street ,morisse di malaria nell'autunno del '37.
Proseguendo accompagnati da una guida locale, arrivammo sull'Aventino ,presso le Terme di Caracalla (realizzate fra il 212 ed il 217 d.C.);mia madre sin dalla tenera età, criticò i miei approfonditi studi ,dediti ad una tradizione assai remota dalla nostra.
Pertanto ,arrivai presso il sentiro immerso nelle rovine ,modificate nel tempo dagli agenti esogeni(comprendendo vento e pioggie acide);in quel luogo diedì sfogo al mio estro più intimo e ricercato,fungendo da seconda guida per i miei cari.
Mi affascnò sin dal primo momento quel luogo ,dove i rami ed i centenari alberi di castagno ,sfioravano le rovine ,formando delle splendideroccie antropomorfiche . Le Terme di Caracalla furono volute da Menenio Agrippa e rappresentarono una delle più grandi costruzioni imperiali risalenti all'antica Roma; spesso affrescate da statue greche e da decorazioni musive (o a mosaico),donando alle rovine un tocco d'immenso fascino ,creato da un momentaneo ritorno al passato.
Benchè fossimo in pochi ,quel giorno ,a visitarle, le Terme apparirono come un immenso labirinto dalla quale solo la ragione avrebbe potuto fuggire (pensando che anticamente ,le Terme ,possedevano una capienza di circa 2600 persone). Presto, soprattutto all'epoca, le Terme non divennero solamente il luogo per l'ozio e per il restoro(basti pensare che anticamente ,al suo inetrno, sorgevano numerose biblioteche ),ma ben presto divennero il luogo degli studi e delle riflessioni dei più grandi autori romantici.
Oserei dire che ,be presto, nel nostro tempo , le Terme di Caracalla divennero l'immagine ricorrente nell'iconografia romantica (nel diaciannovesimo secolo),pensando all'incisione che raffigura uno dei più amati scrittori del mio tempo,che, per bizzarra cioncidenza ,è presente sul cammietto della vecchia Villa a Lamark ,che raffugura Mary Shelley presso le Terme di Caracalla ,durante il suo breve periodo di residenza in territorio italiano nel 1818 ,insieme alla moglie.
Passeggiando ,stupefatti ed affascinati ,ci accorgemmo che quando gli ultimi raggi del sole filtrarono le roccie delle rovine (determinando un paesaggio fascinoso),divenne il tempo a far sfondo al tramonto .
Dovemmo ,quindi ,lasciare quel luogo dove fascino ed insolito restoro ,furono confutati dal mondo vittoriano della ragione".


(Giugno 1850- da Lamark ,Irlanda del Nord),


Martina D'Aleo.
Mary Shelley*= fu uno dei maggiori esponenti della Letteratura inglese romantica ,nonchè figlio della madre fondatrice ,per così dire, del primo partito femminista inglese ,attraverso il movimento delle suffragette nel 1800 ,e di un vero e proprio filosofo.

Lo Spirito Sommerso -capitolo primo


Inizierò con una breve introduzione ,rivolta a coloro che non ne conoscono l'Origine della corrente letteraria della quale fa parte la mia insolita ,per così dire,composizione.
Il Romanticismo fu un particolare movimento artistico e culturale ,che sotto un profilo prettamente letterario ebbe inizio dalla fine del Settecento ed i primi decenni dell'Ottocento;
grazie alla celebre composizione di Goethe,uno dei maggiori esponenti della Letteratura tedesca Romantica,intitolata "Tempesta e Assalto".

"Quest'oggi al morir dell'ultimo sole all'orizzonte ,quasi sopsesa fra cielo e silenzio ,si erge la mia impazinete emozione ; la sconverniente emozione dell'annullare la solitudine e l'inutile fantasia .
Fra i viali ed i rami ,odod e non odo le catene non interrotte della simultanea percezione d'inquietudine .
Allor ,al tramontare del caldo sole di Marzo,dipserdo me stessa nell'ultimo respiro dei pensieri morenti . E quella tempesta fra le roccie antropomorfiche del soave castello del Mare del Nord ,si scaglia e distrugge , sìinfrange e frammenta la mia ordinaria ragione .
La stessa ragione nella quale ebbi costruito il paesaggio della mia inutil vita ,fra gli alberi di ciliegio ed i suoi fiori ,che decaddero nelle pagine maledette su cui io scrissi .
A questo proprosito la mia angoscia esplose in un'assorta tempesta ,che in breve ruppe le roccie ove cotanto ragionai sovente .
Perciò il lume delle opinioni si spense,non risparmiandone nessuna di queste .
D'un tratto udì un abizzarra ed insolita voce che più volte mi chiamò dalle nebbie d'inverno ; e poco dopo tutto venne spezzato ,ogni mio singolo ricordo.
Mi ritrovai di sbieco in una piccola cappella immersa nelle foreste della Scozia ,poco lontana dalle sue agglomerazioni ; e lì vi rimasi quieta e dormiente per breve tempo.
Un TEmpo che sembrò popco più che un anno o forse un millennio ; poi tutto cambiò.
Una tela si levò così ch'io ripresi il mio percorso ,arrivando al gotico portale*;
e lì mi fermai e con fievole voce recitai le parole di un sommerso racconto ,sepolto dalle maree ed ormai lo lessi.
Così sfinita dall'aver pianto ,mi spensi ,al caldo sole di Marzo ,mentre l'area dolente seppellì per sempre il mio lungo sentiero di ricordi".

(Aprile 1856 - da Lamark , Irlanda del Nord),


Martina D'Aleo.

Al gotico portale *= il chè fa riflettere allo stile architettonico della cappella ,ossia risalente al 400'.