"Quella mattina di mezz'estate ,fui immensamente lieta ,poichè insieme alla mia nobile e malcontenta famiglia ,decidemmo di recarci presso lo sconfinato territorio italiano.
Il 7 Giugno il nostro fedele servitore,presa la carrozza,radunò l'intera famiglia ;assai lieta di abbandonare le convenzioni anglossassoni dell'epoca.
Abbandonammo così, le sconfinate foreste nei pressi di Edimburgo ,in Scozia.
In seguito,ci recammo presso il porto di Bath,nei pressi della cupa ed ormai imbrattata di fuligine Londra.
Pensai che a breve ci saremmo imbarcati nel tempestoso Mare del Nord , al fine di navigare nelle coste della Danimarca ,lungo le coste francesi , per poi giungere al Mar Mediterraneo ,brillante ; come se racchiudesse petali d'oro zecchino.
Purtroppo ,nostro malgrado, così non fu ,sebbene l'imbarcazione fosse più che pronta; a tal punto sovraffatta dalla noia ,cominciai a passeggiare presso gli scogli del mare di nebbia ,e lì feci una sosta e cominciai ad osservare quelle gelide e rocciose onde.
Comincia a trascrivere delle insolite riflessioni ,attraverso il mio taccuino ornato da fiori raccolti presso le foreste di Bath ,in Inghilterra .
Tradendo così ,in un certo qual modo,le mie prestigiose ed aristocratiche origini iralndesi.
D'improvviso suonò la campana dell'imbarco e proseguendo verso il sentiero di roccie vulcaniche e grezze ,raggiunsi la mia famiglia.
Così, ci imbarcammo ,al fin di raggiungere l'amata Roma ,simbolo degli studi e delle ricerche della mia Terra.
Certo ,qundo arrivammo ,in principio, la mia sensazione fu del tutto indifferente; benchè mi fossi recata più volte in Italia ,alla tenera età di nove anni ,ancor prima che mio padre,tipografo presso la bottega di High Street ,morisse di malaria nell'autunno del '37.
Proseguendo accompagnati da una guida locale, arrivammo sull'Aventino ,presso le Terme di Caracalla (realizzate fra il 212 ed il 217 d.C.);mia madre sin dalla tenera età, criticò i miei approfonditi studi ,dediti ad una tradizione assai remota dalla nostra.
Pertanto ,arrivai presso il sentiro immerso nelle rovine ,modificate nel tempo dagli agenti esogeni(comprendendo vento e pioggie acide);in quel luogo diedì sfogo al mio estro più intimo e ricercato,fungendo da seconda guida per i miei cari.
Mi affascnò sin dal primo momento quel luogo ,dove i rami ed i centenari alberi di castagno ,sfioravano le rovine ,formando delle splendideroccie antropomorfiche . Le Terme di Caracalla furono volute da Menenio Agrippa e rappresentarono una delle più grandi costruzioni imperiali risalenti all'antica Roma; spesso affrescate da statue greche e da decorazioni musive (o a mosaico),donando alle rovine un tocco d'immenso fascino ,creato da un momentaneo ritorno al passato.
Benchè fossimo in pochi ,quel giorno ,a visitarle, le Terme apparirono come un immenso labirinto dalla quale solo la ragione avrebbe potuto fuggire (pensando che anticamente ,le Terme ,possedevano una capienza di circa 2600 persone). Presto, soprattutto all'epoca, le Terme non divennero solamente il luogo per l'ozio e per il restoro(basti pensare che anticamente ,al suo inetrno, sorgevano numerose biblioteche ),ma ben presto divennero il luogo degli studi e delle riflessioni dei più grandi autori romantici.
Oserei dire che ,be presto, nel nostro tempo , le Terme di Caracalla divennero l'immagine ricorrente nell'iconografia romantica (nel diaciannovesimo secolo),pensando all'incisione che raffigura uno dei più amati scrittori del mio tempo,che, per bizzarra cioncidenza ,è presente sul cammietto della vecchia Villa a Lamark ,che raffugura Mary Shelley presso le Terme di Caracalla ,durante il suo breve periodo di residenza in territorio italiano nel 1818 ,insieme alla moglie.
Passeggiando ,stupefatti ed affascinati ,ci accorgemmo che quando gli ultimi raggi del sole filtrarono le roccie delle rovine (determinando un paesaggio fascinoso),divenne il tempo a far sfondo al tramonto .
Dovemmo ,quindi ,lasciare quel luogo dove fascino ed insolito restoro ,furono confutati dal mondo vittoriano della ragione".
(Giugno 1850- da Lamark ,Irlanda del Nord),
Martina D'Aleo.
Mary Shelley*= fu uno dei maggiori esponenti della Letteratura inglese romantica ,nonchè figlio della madre fondatrice ,per così dire, del primo partito femminista inglese ,attraverso il movimento delle suffragette nel 1800 ,e di un vero e proprio filosofo.
Nessun commento:
Posta un commento